Festa di Halloween o celebrazione di Ognissanti ??
Halloween risale al capodanno celtico, Samhain. Pare che questo nome designi pure il dio delle tenebre, inaugurando il semestre più buio dell’anno e l’attuale scadimento al macabro della festa trova in ciò il suo ancoramento. I Celti (che erano politeisti e talora praticavano sacrifici umani) sono un popolo che ha avuto il suo massimo splendore tra il IV ed il III secolo a.C. e che erano estesi in un’ampia area dell’Europa, dalle Isole britanniche fino al bacino del Danubio, oltre ad alcuni insediamenti isolati più a sud, frutto dell’espansione verso le penisole iberica, italica e anatolica. Successivamente essi arretrarono a fronte dell’avanzata dei Germani e dei Romani.
Uno degli ultimi avamposti dei Celti fu l’Irlanda, dove Samhain sopravvisse ancora a lungo e da dove venne poi esportata negli USA con l’emigrazione e dove assumerà le caratteristiche attuali, diventando un grande business. La ricorrenza era legata innanzi tutto al movimento solare: terminato decisamente il periodo caldo dell’anno ci si avviava verso quello più freddo e buio, che, proprio per queste caratteristiche spaventava e faceva venire in mente la morte che avrebbe colto non pochi, a causa del freddo e della scarsità di cibo. Per simboleggiare il passaggio da un anno all’altro e la futura sperata risalita del sole lungo l’arco dell’orizzonte, i celti svolgevano particolari cerimonie, officiate dai loro sacerdoti, i druidi. Nella notte del 31 ottobre si spegnevano i focolari ed i druidi accendevano il nuovo fuoco sacro in una foresta di querce (albero sacro), danzando la notte intera, portandolo poi, in modo propiziatorio, in tutte le case. Inoltre, secondo la dimensione circolare-ciclica del tempo, caratteristica della cultura celtica, Samhain si trovava in un punto fuori dalla dimensione temporale che non apparteneva né all’anno vecchio e neppure al nuovo; in quel momento dunque il velo che divideva dalla terra dei morti si assottigliava ed i vivi potevano accedervi. Secondo i celti pertanto, nella notte del 31 ottobre i defunti, ma anche le fate e gli elfi (non credevano invece nei demoni) potevano far visita agli uomini e manifestarsi con “scherzi” piuttosto pesanti e spaventosi. Contro questa eventualità i druidi facevano vari tipi di sacrifici e lanciavano diversi scongiuri-incantesimi. Per guidare i defunti sulla via del ritorno invece si accendevano candele, torce, piccoli fuochi sulle finestre delle abitazioni, luogo nel quale si lasciava anche del cibo in segno di benvenuto. Da questi due elementi ha origine la tradizione di “dolcetto o scherzetto” (sweet or trick). Il nome Halloween deriva invece da due fatti: l’affermarsi delle feste cristiane dei santi e dei morti proprio nei giorni di Samhain e la storpiatura dell’inglese “All hallows’ eve”, che significa “vigilia della festa di tutti i santi” venendo a coincidere la festa di Samhain-Halloween con la vigilia della festa dei santi, a partire dal 998 d.C. In origine quindi Halloween aveva un connotato duplice: cupo per il buio incombente, ma anche di speranza per la ripresa futura che si attendeva. La versione post cristiana della festa le ha fatto invece assumere tratti sempre più negativi, quali la leggenda per spiegare il simbolo di Halloween evidenzia bene. Secondo l’inverosimile leggenda di Jack’o’Lantern, un contadino irlandese, Jack, aveva fatto un patto col diavolo (vediamo qui inserirsi credenze cristiane che in origine non c’erano), secondo il quale al termine della vita, pur avendo fatto peccati degni dell’inferno, il diavolo non lo accettava, ma neppure poteva andare in paradiso. Non trovando nessuno che lo volesse, Jack sarebbe stato costretto da lì in poi a vagare per il mondo in attesa che qualcuno lo accolga, facendosi luce con un lumino dentro una rapa intagliata, affinché il vento non lo spenga. Avere la rapa intagliata in casa (ora la zucca) avrebbe il significato che in quella casa non lo si vuole accogliere, come anche di tenere lontano gli spiriti maligni (sempre secondo la mentalità superstiziosa che sta dietro alla festa di Halloween). Quindi Halloween diventa la festa della paura, dell’irrazionale e del rifiuto degli altri. Il simbolo di Halloween è attualmente la zucca, perché in America, dove si affermò quest’usanza e dove si commercializzò, le zucche erano maggiormente presenti e più facili da intagliare delle rape.
In molte parrocchie ed anche a livello di Diocesi (tra cui la nostra di Torino), da anni si cerca di proporre un alternativa ad Halloween, perché è giusto festeggiare adeguatamente la vigilia della festa dei Santi, anche gioendo allegramente insieme e ciò avviene in vari modi, durante la notte del 31 ottobre. Ad es. quest’anno nella mia parrocchia di Candiolo si è proposto ai giovani il “dolcetto o versetto (della Bibbia) e l’arcivescovo Nosiglia incontrerà i giovani che vorranno passare con lui la serata, dalle 21,30 alle 23,30, come previsto dall’iniziativa “con sale in zucca”. Ho collaborato attivamente ad una iniziativa di questo tipo, che si è svolta a Nago (sul lago di Garda) nel 2008. Questo il programma che si sono dati in questa parrocchia:
BENVENUTO
INTERVISTA A S.FRANCESCO E ATTUALITà DELLA SUA FIGURA
SAN VIGILIO E SANTI LOCALI BREVI CENNI
I GIOCHI DI SAN G. BOSCO
MOMENTO DI PREGHIERA
BANCHETTO E GIOCHI
Si sono raccontati alcuni aneddoti sulla vita dei santi, attualizzando la figura di S. Francesco attraverso una semplice drammatizzazione in forma di intervista, ricordando i santi protettori del paese, giocando, cantando e mangiando, dopo aver rivolto una preghiera ai defunti. L’iniziativa ha avuto molto successo, erano presenti 130 persone che hanno gradito l’incontro, anche un bambino mussulmano. Diamoci da fare! La gioia della festa dei santi non potrà non suggerirci iniziative anche ludiche adatte ai nostri tempi…