UN FARMACO ED UN PARAFARMACO CONTRO CORONAVIRUS

UN FARMACO ED UN PARAFARMACO CONTRO CORONAVIRUS

UN FARMACO ED UN PARAFARMACO CONTRO CORONAVIRUS

Mentre continuiamo ad essere agli arresti domiciliari vi ricordo che esistono due ottimi prodotti che dovrebbero interessare tutti, uno intermente naturale e l’altro no ( ma con ottima tollerabilità per l’organismo), che hanno diverse caratteristiche in comune: entrambi esistono da anni e sono stati usati tradizionalmente nella profilassi antimalarica, possono essere utilissimi sia in via preventiva che curativa contro il coronavirus, costano poco.

Nell’articolo e nel video sulle difese immunitarie abbiamo citato un integratore, composto interamente di erbe, prodotto in Italia, di nome Aspidos. Si consiglia di assumerlo per 5 giorni, interrompere per 2 e così via, a causa dell’Echinacea, continuando anche per dei mesi. La dose massima è di 6 compresse al giorno, in via preventiva anche una compressa al giorno dovrebbe andare bene.

Il farmaco invece si chiama Plaquenil, basato sull’idrossiclorochina. Tutti, ma proprio tutti concordano che sia utile nella cura del covid 19. E’ da prendere ai primi sintomi. Il protocollo dell’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, come quello usato in Francia e altrove, prevede l’assunzione contemporanea anche di un antibiotico usato per le polmoniti, l’AZITROMICINA, di qualche antistaminico anche per raffreddore da fieno (io consiglierei dosi massicce di gemmoderivato di ribes nigrum) e di un eucotrinico, dato di solito per l’asma.  A parte il Plaquenil, gli altri componenti li prendo da dei video diffusi in questi giorni dal prof Meluzzi, medico psichiatra, che conosco personalmente.  Il suo mix è quindi parte del protocollo attualmente usato anche negli ospedali italiani e costa 13 €. Viene spontanea una riflessione: ma perché non si è almeno incentivato l’uso, anche a scopo preventivo, almeno del farmaco (la medicina ufficiale di fatto considera solo i farmaci e l’uso preventivo del Plaquenil pare consigliato dal dott. Burioni, un’autorità nel campo)?  Il prof Meluzzi azzarda un’ipotesi: perché essendo troppo economico le industrie farmaceutiche non ci guadagnno abbastanza. Dopo gli interventi del virologo Tarro, dell’epidemiologo Petti, del dott. Mantovani, della stessa super virologa Ilaria Capua (che dice testuamente in un video su La 7 di un mese fa “questo virus è stato sopravvalutato”), l’ennesima conferma che con la gestione del coronavirus i conti non tornano. Si ricorda che i farmaci citati vanno tutti prescritti da un medico e usati sotto controllo medico. Di seguito l’ultimo intervento del prof Meluzzi sull’argomento (del 10 aprile 2020, ho tagliato la parte in cui ne parla). Per un intervento più completo, sempre dello stesso autore, copiate ed incollate in alto nel browser il link: https://www.youtube.com/watch?v=x8cZ6kGRcts

 

 

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